Citroën C5 Mk2 | |
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Citroën C5 berlina |
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Descrizione generale | |
Versioni | berlina e station wagon |
Anni di produzione | dal 2008 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 4779-4830 mm |
Larghezza | 1.860 mm |
Altezza | 1.451 mm |
Passo | 2.815 mm |
Massa | da 1.466 a 1.802 kg |
Altro | |
Stessa famiglia | Peugeot 508 |
Auto simili |
Alfa Romeo 159 Audi A4 BMW Serie 3 Ford Mondeo Honda Accord Mercedes-Benz Classe C Opel Insignia Peugeot 407 Renault Laguna Saab 9-3 SEAT Toledo Skoda Octavia Toyota Avensis Volkswagen Passat |
Vista posteriore |
Nella primavera del 2008 è stata lanciata la seconda generazione della C5, frutto del progetto X7, completamente rivoluzionata dal punto di vista dello stile ed aggiornata anche nei contenuti rispetto alla serie precedente.
Alla fine del 2007, presso vari Saloni automobilistici, tra cui anche il Motor Show di Bologna, era stata presentata la concept-car C5 Airscape, una elegante Coupé-Cabriolet che prefigurava quasi del tutto la nuova generazione della C5, in programma durante l'anno seguente, anche se non in configurazione aperta.
La presentazione ufficiale della C5 seconda serie era avvenuta al Salone di Bruxelles del gennaio 2008, mentre la commercializzazione era stata fissata per il mese di maggio.
La nuova C5 viene subito offerta sia in versione berlina che in versione station wagon, con quest'ultima che abbandona la tradizionale denominazione Break, in favore dell'inedita Tourer.
La seconda generazione della C5 punta ulteriormente ad avvicinarsi alla fascia "premium" del Segmento D, e lo fa proponendo in primo luogo un corpo vettura sempre impostato come berlina a due volumi e mezzo, ma più muscoloso e grintoso, più vicino agli standard tedeschi, insomma, visto che da sempre nella fascia "premium" dei segmenti D ed E sono le vetture tedesche a farla da padrone.
Stilisticamente la nuova C5 condivide con la vecchia poche soluzioni: il già citato corpo vettura a due volumi e mezzo è uno di questi, così come il particolare disegno dei fari anteriori, che sembra un restyling di quelli visti nella precedente C5 post-restyling, ma che qui, complice anche il disegno del resto del corpo vettura, sembra essere più efficace e d'effetto. Per tutto il resto, la vettura è completamente nuova, più grintosa, grazie ai passaruota bombati e più sportiva grazie all'efficace riprofilatura dell'intero corpo vettura, che appare meno spigoloso e più morbido. Alcune soluzioni, come il padiglione arcuato, appaiono riprese invece non tanto dalla scuola tedesca, quanto da un'altra Citroën, vale a dire la C6, l'incompresa ammiraglia della Casa. Anche il disegno della coda è assai efficace, ed anch'esso ricorda molto da vicino lo styling germanico, in particolare i gruppi ottici, che richiamano alla mente alcuni modelli BMW o Audi. Nonostante tutto ciò, però, la seconda generazione della C5 riesce a non apparire una tedesca "made in France", ma anzi rimane legata al family-feeling della Casa, specie osservandone proprio il frontale, dove è impossibile non notare il grande stemma Citroën che, come in alcuni modelli contemporanei, integra il disegno della calandra. L'unica nota stonata per la C5 sta nel fatto che a dispetto di una carrozzeria profilata e a due volumi e mezzo, si sia scelta la soluzione senza portellone, che rende meno pratico il carico dei bagagli.
L'allungamento del passo rispetto alla serie precedente ha costituito motivo di maggior abitabilità interna per la C5. La nuova media francese si pone infatti al vertice della categoria per confort e spazio interno. Basti pensare che lo stesso corpo vettura è uno dei più larghi della categoria, fatto che migliora notevolmente l'abitabilità interna.Nell'abitacolo si ritrovano altre "chicche" riprese da altre Citroën, come il volante multifunzione con parte centrale fissa, in cui è unicamente la corona a ruotare. Moderno ed elegante il disegno della plancia, ottenibile a richiesta anche con rivestimento in pelle. Molto d'effetto anche il cruscotto a tre strumenti con illuminazione a led. Una delle particolarità più ricercate sta però nella possibilità di regolare i sedili anche a livello delle spalle, una proprietà ancora rara presso le vetture di pari segmento o anche superiori. Si è accennato all'inopportunità della soluzione a quattro porte della C5 berlina poiché non agevola di certo la praticità nel carico bagagli: in effetti il bagagliaio risulta meno capiente rispetto alla precedente C5, pur essendo di forma regolare. Le stesse considerazioni non possono essere fatte invece per la versione Tourer, il cui ampio portellone bagagli permette l'accesso ad un grande vano la cui capacità di base è di 505 litri, ampliabili però a 1.490 abbattendo lo schienale posteriore. Come nella vecchia giardinetta, anche in quetso caso è possibile regolare l'altezza da terra della vettura per abbassare la soglia di carico ed agevolare l'inserimento di oggetti grandi e pesanti.
Mentre le versioni più ricche della nuova C5 montavano di serie la sospensioni Hydractive III+, le versioni di base montavano invece delle sospensioni più tradizionali, con avantreno di tipo MacPherson e retrotreno a traversa in alluminio, bracci longitudinali e triangoli superiori. L'impianto frenante prevede dischi autoventilanti da 330 mm all'avantreno e dischi pieni da 290 mm al retrotreno.
Le motorizzazioni iniziali comprendono tre versioni a benzina della famiglia EW e quattro a gasolio (con tecnologia common rail) della famigliaDW, tutte con distribuzione a 4 valvole per cilindro. In particolare, essi sono rispettivamente:
Vale la pena ricordare che il 1.8 16v a benzina è stato proposto unicamente sulla C5 berlina, e non sulla Tourer.
Diverse, a seconda delle motorizzazioni, le varianti di trasmissione abbinate: il 1.8 16v, il 2.0 16v ed il 1.6 HDi montano un cambio manuale a 5 marce, mentre quello a 6 marce è accoppiato ai motori 2.0 HDi e 2.2 HDi. Per quanto riguarda le due versioni di punta, il 3.0 V6 a benzina ed il 2.7 HDi diesel, essi montano un cambio automatico-sequenziale a 6 rapporti.